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Luca Bardolla Trading Schoolâ„¢

📖 Borsa dell’energia di Amsterdam

In questi mesi si sente spesso parlare del TTF, la Borsa con sede ad Amsterdam dove si determinano i prezzi del gas europeo. Il prezzo del gas in Europa si decide in territorio olandese perché è lì, ad Amsterdam, che ha sede l’ICE Endex, dove viene gestito lo scambio dei contratti futures di questa fonte energetica all’interno del Title Transfer Facility (TTF), il punto di scambio virtuale per il gas che funge da hub per l’Europa continentale.

Come funziona esattamente il TTF e quali sono gli operatori che effettuano gli scambi?
Il TTF rappresenta il principale hub del gas in Europa, dove si determinato i prezzi all’ingrosso del combustibile, che rappresentano il riferimento per i prezzi stabiliti a livello continentale negli hub nazionali e nelle reti dei Paesi interconnessi tramite metanodotti.

Ogni Paese è dotato di un proprio hub del gas; infatti, oltre al TTF olandese, vi è il PSV in Italia, l’NCG VTP tedesco in Germania, l’NBP in Gran Bretagna e il PEG in Francia. Il motivo per cui il prezzo del gas che si forma ad Amsterdam è quello di riferimento per tutti gli altri hub, sta nel fatto che l’Olanda è stata la prima tra i Paesi europei ad aver sviluppato un vero e proprio mercato all’ingrosso della materia prima. Inoltre, vista la posizione geografica, i Paesi Bassi si sono potuti sviluppare come snodo centrale per i transiti tra Norvegia, Germania, Francia e Gran Bretagna. Nei Paesi Bassi, inoltre, si trova anche uno dei principali giacimenti di gas interni all’Europa, il cui nome è Groningen.

L’indice borsistico di riferimento è il Dutch TTF gas price e viene pubblicato regolarmente dalla società ICIS Heren, che raccoglie le quotazioni del combustibile su base giornaliera. Il valore può essere espresso in €/MWh, l’unità di misura convenzionale di tutte le fonti di energia, oppure in €/Smc, come viene indicato in bolletta. Il TTF apre alle ore 8 e chiude alle ore 18 dal lunedì al venerdì di ogni settimana.

Alla Borsa di Amsterdam si scambiano contratti spot, ma soprattutto futures. Per tutelare i contratti, le partite scambiate al TTF sono garantite da un versamento del margine che arriva fino all’80% del guadagno giornaliero. Questo implica che, quando vi è grande volatilità dove i prezzi salgono repentinamente e velocemente come in questo periodo, la richiesta potrà essere molto impegnativa, soprattutto per cifre nominali consistenti del contratto. I trader di dimensione più ridotta potrebbero andare in grande difficoltà e di conseguenza non essere in grado di soddisfare i requisiti di margine. Dal canto loro le banche chiudono i finanziamenti a copertura del margine per ridurre l’esposizione, oppure aumentano notevolmente il tasso d’interesse richiesto.

Nel TTF operano circa 148 soggetti, divisi in quattro tipologie: produttori di gas, riempitori di stoccaggi, operatori di rete e gruppi integrati che bilanciano la produzione e le vendite finali. Tra i vari attori del mercato vi sono le società energetiche italiane come ENI, Enel, Edison, Hera, Sorgenia, Repower, Estra e Dolomiti Energia. Questi comprano il gas naturale nella piattaforma e lo rivendono nel mercato libero ad aziende e utenti domestici, aggiungendo un certo margine che rappresenta il loro profitto. Ovviamente sono presenti poi le mani forti, che guidano le quotazioni, come le banche d’affari Goldman Sachs e Morgan Stanley, e i colossi delle materie prime come Equinor, Shell, Glencore, Gunvor, Trafigura, Danske e Vitol.

Al tuo successo!

Luca 🙂

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